Calovini (FdI): “Con Merz sinergia totale, lui e Meloni sono i pilastri dell’Ue”

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“Meloni e Merz sono i due rappresentanti politici più forti del momento”, dichiara Giangiacomo Calovini, capogruppo per Fratelli d’Italia in commissione Affari esteri alla Camera. “E sabato siederanno al tavolo in un vertice bilaterale di estrema importanza”, visto che il cancelliere tedesco si troverà a Roma per la cerimonia di intronizzazione di papa Leone XIV. Dal Vaticano a Palazzo Chigi. “Di cosa parleremo? Non ho ancora anticipazioni sull’ordine del giorno. Ma di sicuro l’Ue – e il ruolo che gli stati membri possono ricoprire per raddrizzare i suoi tanti errori – sarà al centro dell’agenda. Così come la coesione attorno al riarmo, alla difesa dell’Ucraina. Non c’è nulla che possa scalfire il nostro impegno. Anzi, la sinergia con la Germania semmai lo rafforza”.

Calovini parla proprio dalla Sassonia, dove giovedì era impegnato insieme al ministro Foti per l’inaugurazione del nuovo stabilimento siderurgico del gruppo Feralpi: oltre 200 milioni di euro d’investimento per la produzione di acciaio verde (il primo di questo tipo in Germania). “Un traguardo e un simbolo: le aziende italiane continuano a dimostrare grandi capacità attrattive anche all’estero”, dice il deputato al Foglio. “Dall’automotive al manifatturiero, sono innumerevoli i comparti che ci legano a doppio filo con la Germania”. Ma non sarà che questo entusiasmo sia un po’ troppo unidirezionale, coi tedeschi che invece ci considerano soltanto fino a un certo punto? “Vi racconto questo: mentre mi trovavo lì, i rappresentanti dei Länder definivano le strategie delle nostre imprese una “meraviglia politica”. C’è grande ammirazione verso l’Italia”. Non esiste però soltanto la metalmeccanica. Nelle telecomunicazioni, in questi giorni, tiene banco l’Opa in corso su ProSieben: il broadcaster tedesco di cui Mediaset è primo azionista. “Ma la competizione interna c’è dappertutto, in tantissimi settori. Anche con la Francia. Non sarà questo a intaccare i nostri ottimi rapporti”.

Secondo Calovini c’è dell’altro. “Da quando è in carica, Merz ha visitato soltanto Parigi e Varsavia: siamo il primo paese dove viaggerà al di fuori del Triangolo di Weimar”. Un nuovo pontefice non capita tutti giorni. “Senza dubbio. Ma i tempi e i contenuti dell’incontro di sabato sottolineano ancora una volta la centralità del governo Meloni nel contesto comunitario. E con la sua presenza, Merz ne legittima l’importanza: dal green deal all’energia, passando per l’industria, siamo d’accordo che Bruxelles debba cambiare rotta per non rimanere indietro rispetto al resto del mondo. Più snella, veloce, competitiva. È un problema annoso e abbiamo tutti bisogno che venga affrontato al più presto”.

Ce ne saranno di argomenti di conversazione: il voto in Romania, i dazi di Trump. “Noi monitoriamo con attenzione tutte le elezioni in Europa”, sostiene il capogruppo di FdI. “L’importante è rispettare la volontà democratica dei cittadini. Comunque vada a finire a Bucarest, non si profila alcun indebolimento o riposizionamento di uno stato membro. Nelle ultime dichiarazioni Simion si è mostrato molto meno incendiario di quanto qualcuno poteva credere. Serve dialogo sempre. Anche con Trump: vediamo che alla fine il presidente americano sta stringendo accordi con altri paesi. Ecco, la linea giusta non è il muro contro muro, ma quella della trattativa. Cioè la linea di Meloni”. E quella di Merz? “È la stessa. Dalla Germania arrivano soltanto elogi per quello che sta realizzando l’Italia”. Anche se fosse il contrario, ad avercene.

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